Spettabile redazione di TeleVenezia:
Ci siamo imbattuti nell'intervista al Distributore Locale di Venezia, trasmessa dalla vostra emittente la scorsa settimana. Alcune dichiarazioni del responsabile d'agenzia ci lasciano perplessi, è vero che i loro contratti con i distributori nazionali offrono garanzie limitate però, è altrettanto vero che a differenza del passato, le piazze di distribuzione non hanno alternative.
I distributori locali sono diventati dei colossi che ormai detengono il monopolio della distribuzione su più province.
A volte coprono una intera regione ed è questa la loro potenza contrattuale, il distributore nazionale non può scegliere, non esiste concorrenza, o si appoggia all'unico distributore o, non può distribuire.
Altro particolare che viene omesso nell'intervista è il compenso che il distributore riceve per la manipolazione degli invenduti, le rese insomma, attualmente vengono riversati sulle rivendite diverse migliaia di titoli univoci, siamo attorno ai settemila e questo comporta una massiccia percentuale di resa sui periodici.
Sappiamo che , oltre una certa percentuale di resa, il distributore percepisce un aggio non solo sul venduto come dichiarato ma, anche sul valore del reso, la soglia per questo compenso supplementare dovrebbe aggirasi sul 36% del reso su quanto distribuito, consideriamo che parecchie testate fanno un reso anche dell'80%
Tutte queste migliaia di titoli riversati sulle rivendite comportano per il giornalaio una esposizione economica che spesso non riesce a sopportare, in particolar modo in questo periodo che, definirlo di vacche magre sarebbe un eufemismo.
I distributori locali hanno tutte le statistiche di vendita, sono super attrezzati e conoscono tutti i dati in modo minuzioso, potrebbero con un solo click distribuire le reali quantità di copie di cui la rete ha bisogno, non lo fanno perchè più prodotto viene distribuito è più incassano valuta, la leggenda metropolitana racconta che il giornalaio opera con il contratto estimatorio cioè, paga solo quello che vende, non è così, le forniture vanno pagate anticipatamente, ogni settimana paghi quello che ti è stato fornito, e lo devi pagare puntualmente, lo stesso giorno che il distributore ha deciso autonomamente come " giornata del saldo ", questo indipendentemente se hai venduto o meno le forniture, rientrerai in possesso delle somme quando i periodici saranno chiamati in resa, un mese dopo, nel caso di periodici mensili.
Il legislatore nel 2012, aveva legiferato ponendo alcuni paletti a nostra tutela, per un paio di mesi tutti i giornalai avevano tirato un sospiro di sollievo. Siamo stati degli ingenui, non avevamo capito che le lobby di editori e distributori, mai avrebbero accettato una modifica del ben rodato, sistema per la raccolta di valuta fresca, siamo noi i finanziatori della loro attività, forniamo crediti ad interesse zero.
La legge in questione, l'articolo 39, è stato modificato per ben due volte vanificando di fatto qualsiasi tutela originariamente concessa ed oggi siamo al punto di partenza non abbiamo diritti ma solo doveri, dei quali, il più antipatico e pesante da sopportare è proprio la funzione di bancomat che ci viene imposta.
Altro punto toccato nell'intervista è quello del trasporto, la consegna delle forniture, nel caso venga effettuata dal distributore, ha un compenso aggiuntivo.
Non tutti i distributori effettuano il servizio di consegna, dove lo fanno, i rivenditori versano un contributo in percentuale, si tratta dell'1% del ricavo, in pratica il rivenditore anzichè avere un aggio del 20% calcolato sul prezzo di copertina defiscalizzato, ha il 19% e quel 1% versato dai rivenditori va sicuramente sommato al contributo che è a carico degli editori.
Il rapporto tra giornalai ed editori è normato da un contratto collettivo, si tratta dell'accordo nazionale, un insieme di regole che disciplinano diritti e doveri sia degli editori che dei rivenditori.
Nel corso dei decenni questo accordo è stato più volte rinnovato, l'ultimo risale al 2006 ed è tutt'ora in vigore.
Spesso i distributori locali lo aggirano imponendo regole proprie, per regole si intende una serie di balzelli non contemplati dall'accordo nazionale, impongono forme di garanzia fideiussorie penalizzanti, hanno il potere di decidere a chi e se fornire il prodotto editoriale.
Il solo fatto di essere in possesso di una licenza non significa che si potrà operare, dipende dalla discrezionalità del distributore dunque, il suo è un potere enorme che stride fortemente con quanto si deduce dall'intervista rilasciata.
GDP
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